Imperturbabili
sospensioni
La mole del cielo,
il pulviscolo della terra, le forme della luce, le leggi imponderabili
della natura e un tempo umano che guarda al mistero imperturbabile della
creazione divina.
Sono diciotto le
tavole con cui Giovanni Ercoli esplora le origini del mondo, mentre
racchiude il compimento dei primi giorni dell’universo in una sintesi
poetica urgente e controllata.
Dal buco
gnoseologico della quotidianità prosaica, l’artista
contrae le tenebre meste dell’assenza,
assimila le sospensioni spaziali, asseconda le attese temporali per poi
svelare, con regolarità didattica,la bellezza inafferrabile degli
albori.
è
un incontro intimo con un pensiero silenzioso, con una proiezione
inconscia che lentamente ci tocca e lentamente
muove l’animo verso
una risonanza autentica con la vita, con la terra e con noi stessi. Ci
concediamo così un equilibrio interstiziale tra solide consonanze
visive, sollecitati da quelle superfici grigie in grado di assorbire il
riverbero cromatico e forse, chissà, anche quello sociale.
è una tranquillità
sofferta, ricercata, la stessa che Giovanni raggiunge con lo sforzo
dell’esercizio, con il dolore paziente di un metodo di ricerca rigoroso
fatto di sottrazione, alienazione, insofferenza e segretezza.
E osservando la
totalità di un possente cerchio nero comprendiamo che solo il turbamento
reale è garanzia di una più vigorosa armonia.
Maria Chiara Simonetti, gallerista
|